Alla Presidente della RAI
Dott.ssa Anna Maria Tarantola
Al Direttore Generale della RAI
Dott. Luigi Gubitosi

Gentile Presidente, gentile Direttore Generale,
la mia lunga esperienza di docente universitaria, ordinaria di antropologia culturale che ha consentito un costante confronto con il mondo giovanile, mi hanno portato a fondare, insieme ad un gruppo qualificato di professionisti in ogni campo (medici, avvocati, magistrati, giornalisti, docenti, psicologi, artisti) la Libera Università dei Diritti Umani-LUNID (http://www.lunid.it/ ).
La LUNID si propone di contribuire alla conoscenza, alla formazione ed alla sensibilizzazione ai diritti umani, in una parola alla promozione di tale cultura nell’intento di contribuire al superamento dell’insostenibile divario nel campo dei diritti umani tra il piano teorico e quello operativo, tra parole e fatti.
Tra le molteplici iniziative condotte dalla LUNID, desidero segnalare l’istituzione dell’Osservatorio: Testimonianze di Successo che sarà ufficialmente presentato nel prossimo mese di marzo.
La motivazione di tale proposta nasce da una duplice considerazione. La prima riguarda il fatto che oggi siamo in presenza di un grave squilibrio a livello di rappresentazione della realtà attraverso i media, con particolare riferimento alla televisione, “ospite fisso” di ogni casa, relativamente alla violenza, violenza subita, violenza agita, violenza individuale, violenza collettiva. La seconda parte dalla consapevolezza che, se è senz’altro opportuno e doveroso dare visibilità ad eventi negativi e violenti nei tempi e nei modi opportuni, è, però, altrettanto grave non dare adeguata rappresentazione anche delle esperienze positive.
Vorrei sottoporre all’attenzione proprio il riferimento allo squilibrio di rappresentazione della realtà in termini negativi e di violenza che fortemente incidono nei processi di costruzione delle identità culturali che risultano in tal modo gravemente compromessi da tale anomalia. Le identità, infatti, si producono per scelta e adesione a modelli culturali assunti, pur nella consapevolezza della possibile criticità e problematicità, nella loro dimensione costitutiva in termini affermativi.
Un bravo cittadino, una brava cittadina sono apprezzati per quello che sanno fare, per le loro abilità e competenze, le loro capacità progettuali, per le scelte esistenziali che li definiscono a livello personale e sociale e nelle relative relazioni formali e informali e non perché sono stati bravi in quanto “non hanno ucciso, rubato, etc”.
Siamo consapevoli delle difficoltà che una comunicazione positiva incontra in termini di audience. Riteniamo, però, che sia indispensabile produrre idee e metodologie atte a riequilibrare la rappresentazione della realtà attraverso l’informazione e la programmazione radiotelevisiva che così fortemente incidono nella formazione dell’immaginario culturale di ognuno.
Siamo testimoni della frustrazione e del disorientamento, peraltro subiti inevitabilmente in forma passiva, che un’overdose di comunicazione di delitti, arricchiti da rappresentazioni processuali fuori dei contesti deputati, reiterate nel tempo anche quando non più giustificate da esigenze informative contingenti, insieme a tutte le notizie di disastri naturali e di guerre dei quali giustamente si dà informazione, contribuiscono a creare un orizzonte culturale ed esistenziale quanto meno ansiogeno.
A questo aggiungiamo il prosieguo della sistematica rappresentazione di un’immagine donna proposta quasi esclusivamente per le sue qualità fisiche in posizioni di subalternità, di supporto, di “cornice” e numericamente inferiori nelle posizioni di prestigio.
La conseguenza può essere individuata sul duplice fronte del danno emergente e del lucro cessante, secondo la tradizionale distinzione che in giurisprudenza viene prospettata a proposito del danno.

È proprio il lucro cessante quello che ci preoccupa. Un’indiretta conferma, anche se ovviamente limitata, traiamo dall’entusiasmo con il quale viene accolta la proposta dell’Osservatorio: Testimonianze di Successo che, già prima ancora di essere ufficialmente lanciato sulla base del semplice passa parola, ha già raccolto significative esperienze di singoli e gruppi.
Altro aspetto che riteniamo doveroso denunciare riguarda la proposizione del tutto inadeguata e decisamente parziale dei cittadini stranieri che oggi a tutti gli effetti sono parte della nostra società contribuendo, tra l’altro, al 10% del PIL, per fermarci all’aspetto più vistoso.

Nonostante questo dato, si continua a rappresentarli unicamente negli aspetti emergenziali e di criminalità. Anche questo a nostro giudizio inquina profondamente la realtà, la capacità di un lucido giudizio e contribuisce fortemente alla costruzione e al permanere di pregiudizi culturali.

Tutto ciò ci sembra particolarmente grave in quanto riteniamo che la RAI, sostenuta dal canone, come in questi giorni ci viene sistematicamente e giustamente ricordato, debba farsi garante di una corretta modalità di comunicazione, rispettosa della varietà delle realtà esistenti e della ricchezza delle diversità da assumere e proporre come valore e risorsa.
Siamo fortemente fiduciosi che quanto sopra esposto incontri consenso sia culturale che operativo.
È decisivo per la nostra società democratica che la RAI si impegni, nei tempi più brevi possibili, ad inserire nei diversi palinsesti una programmazione in grado di informare a tutto campo, rappresentare quanto di positivo e creativo avviene nel nostro paese e nel mondo e suscitare idee ed emozioni che sappiano fare emergere il meglio di ciascuno a livello singolo e a livello della società tutta, nel rispetto della completezza della realtà a livello di generi, di esperienze e di pluralità di soggettività.
Nella speranza-facciamo nostre, in generale, le parole di Papa Francesco: “Non fatevi rubare la speranza”-che i problemi da noi posti incontrino il vostro interesse, ringraziamo per l’attenzione e rimaniamo in attesa di un cortese cenno di riscontro.

Con i migliori saluti

Prof.ssa Gioia Di Cristofaro Longo
Presidente Libera Università dei Diritti Umani-LUNID

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Comments ( 1 )

  • giorgio1 says:

    2014-09-04
    Sugli ospiti delle trasmissioni tv
    Vorrei chiedere umilmente due cose alle Televisioni :
    1 – che i conduttori dei Talk show e simili trasmissioni siano scelti tra giornalisti “maturi” professionalmente. Che non cerchino la loro affermazione di immagine per la carriera e che, fatta la domanda sul tema PRECISO, lascino che l’ospite risponda liberamente e concluda senza essere stoppato prima cha abbia compiuto la sua esposizione del “Concetto”, spesso in modo anche maleducato sovrapponendosi all’ospite e dando la parola ad altri mentre il precedente ancora stia parlando. E garantiscano pure chi parla dall’aggressione di altri ospiti che interrompono per maleducazione o per calcolo e metodo politico.
    2 – Anche rispetto all’ultimo appunto che gli ospiti siano in numero assai ristretto, se no parlano pochi minuti e non serve a noi ascoltatori per capire. E infine che vengano selezionati evitando quelli che fanno Odiens con i loro casini, ma che non portano contributo alcuno all’informazione seria e competente, alimento essenziale per la crescita culturale e democratica di noi cittadini.
    Ringraziando affettuosamente che leggerà e rifletterà sugli argomenti
    Giorgio Moscatelli

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